‘’Falaises à Pourville, soleil levant’’, Claude Monet e la pittura in serie

Capofila degli impressionisti, Claude Monet ha indagato la natura in tutte le sue forme. Dai paesaggi ai fiori, dalla figura umana alle marine, l’estro artistico di Monet vive nelle splendide pennellate caratteristiche dello stile impressionista, così nette e ricche di colore.

L’interesse per la pittura in serie nasce quando il pittore nota che, cambiando il periodo dell’anno o semplicemente l’ora del giorno in cui ritrae un soggetto, questo muta radicalmente. Monet ne rimane affascinato e decide quindi di lavorare a multipli dello stesso soggetto, in modo da studiarlo in ogni suo aspetto, cercando di carpire nei giochi di luce della giornata l’essenza di quanto rappresentato. Pur iniziando a lavorare su questa tematica già a partire dal 1870, sarà solo negli anni Novanta che troverà piena realizzazione, trovando il culmine con la serie delle Cattedrali di Rouen realizzate tra il 1892 e il 1894.

Falaises à Pourville, soleil levant (1897), Claude Monet

Gli ‘’effetti’’ che variano al mutare del tempo sono il risultato dell’unione tra la luce, i colori, le ombre, l’atmosfera ovvero tutto ciò che rende il momento fissato dall’artista unico e diverso da tutti gli altri, precedenti e successivi. Per questa ragione Monet aveva bisogno di studiare a lungo il motivo prescelto. Per guardare e riprodurre la realtà in modo così profondo e radicale ci vuole una tecnica nuova, una tecnica che automaticamente sia in grado di connettere l’occhio al pennello e della realtà restituisca anche il movimento, la vibrazione, il soffio. Una tecnica che supera bozzetti e disegni preparatori, che necessita del “en plein air”, della rapidità di tocco e dell’affiancamento dei colori sulla tela invece che del mescolamento sulla tavolozza.

Monet arriva perciò ad esasperare la sua stessa tecnica pittorica per dimostrare che nessun aspetto della natura era troppo mutevole per non essere catturato con la pittura “en plein air”, arrivando a chiedere l’impossibile ai pigmenti ad alle mescolanze dei colori.

Questa tela, Falaises à Pourville, soleil levant (1897), dipinta dopo la serie di Rouen e prima delle celeberrime Ninfee, si dimostra cardine tra queste due grandi tematiche della pittura del maestro. La pittura seriale, scandita da una profonda analisi del soggetto e una resa ricca di luce ed intensità cromatiche, presenta le stesse nuances delicate e la stessa stesura omogenea e fluida della seconda fase artistica di Monet. Il quadro fa parte di un gruppo di cinque simili, dipinti a Pourville nel gennaio 1897.

Il paesaggio Pourville, in Normandia, offre al pittore uno degli scorci preferiti, caratterizzato dalla successione degli elementi: terra, mare e cielo. La luce permette di mettere in risalto i toni caldi e freddi, che restituiscono con assoluta precisione il senso di attesa del giorno, mentre dal mare carezzato dai primi raggi del sole si levano i vapori che ammorbidiscono i rilievi della scogliera. Conquista straordinaria della maturità dell’artista è proprio quel senso di fusione atmosferica, di armonia ineffabile della visione, che è al contempo constatazione oggettiva ed emozione. Incanto soggettivo dai contorni evanescenti come quelli di un oggetto riflesso nell’acqua, l’elemento più amato dal pittore:

il cui aspetto muta ogni istante per come brandelli di cielo vi si riflettono conferendogli vita e movimento.

Claude Monet

Autore: Elisa Valentini

Studentessa di scienze della comunicazione dell’Università di Parma. Ho scelto questo indirizzo di studio perché mi piacerebbe intraprendere in futuro la carriera giornalistica. Sono amante della lettura e vorrei esercitarmi nella scrittura.


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