Luigi Magnani, attraverso la costruzione della sua biblioteca, ci restituisce un quadro dei suoi interessi e passioni estremamente coerente ed unitario.
Egli si dedicò allo studio delle culture antiche, a partire da quella greca classica e romana. Questo aspetto si riflette, da un lato, nei volumi di arte greca (in particolare la scultura ed i vasi) e romana, dall’altro, nei volumi di storia, mito, poesia, teatro e letteratura greca (tra gli autori figurano Pindaro, Esiodo, Sofocle, Euripide, Teocrito, Senofonte, Callimaco, Omero, Plutarco, Luciano di Samosata) e di storia e letteratura latina (con autori come Lucrezio, Terenzio, Virgilio, Cicerone, Sallustio, Orazio, Catullo, Tacito, Giovenale, Seneca, Apuleio, Marco Aurelio).
Si occupò anche, attraverso le parole dei più illustri studiosi, di critica d’arte (Brandi, Argan, Praz, Ragghianti) e di storia dell’arte (Chastel, Schlosser, Focillon, Berenson, Longhi, Woelfflin, Panofsky, Zeri, Barilli). Studiò in particolare la storia dell’arte italiana come viene raccontata da Toesca, Argan, Venturi, Crowe e Cavalcaselle. Sono presenti poi, e in varie edizioni, grandi classici come le Vite di Vasari, di Bellori, la Vita di Cellini. Nella raccolta figurano alcuni cataloghi e guide di importanti musei italiani e del resto del mondo, i quali, potremmo presupporre siano serviti da exemplum per Magnani per la creazione ed esposizione della sua raccolta artistica, insieme ad altri volumi sull’arredamento, sulle tappezzerie e sugli arazzi francesi, ad un esemplare sull’allestimento delle wunderkammer e una guida in due volumi per la formazione di una biblioteca.
Un altro luogo investigato a fondo è quello del giardino e del parco, con libri sulle teorie del giardinaggio nell’estetica romantica, trattati di agronomia e agricoltura (che evidentemente rimandano anche alle origini della sua famiglia), letture interessanti se messe in relazione al giardino della sua villa.
Come amateur d’arte Magnani colleziona testi critici e monografie non solo sui più importanti artisti di ogni epoca, ma anche su quelli minori, dimostrando un desiderio di ricerca soprattutto verso l’arte a lui contemporanea. Tra gli artisti che spiccano maggiormente all’interno della raccolta troviamo Goya, Manzù, Morandi, de Staël, Burri, De Pisis. Apprezza in special modo le incisioni (Dürer, Schongauer, Füssli), i disegni (soprattutto del Rinascimento, di Pontormo, Hayez, Ingres, Giacometti), le stampe, le litografie, gli acquerelli (Cézanne). Mostra un certo interesse anche verso la fotografia italiana dell’Ottocento, l’architettura, la storia dell’illustrazione libraria e la miniatura italiana.
Non si può non notare un importante filone che percorre tutte le sale della biblioteca che ha come focus Parma, Reggio Emilia e le loro provincie, luoghi a cui evidentemente Magnani era molto legato.
Troviamo infatti volumi d’arte (sul romanico padano, sull’Antelami, Correggio, Parmigianino, Fontanesi, Carmignani, Chierici, Manicardi, Bartoli, Cascella, Mattioli), di architettura (la Cattedrale di Modena, la Rocca di Scandiano, Canossa, Fontanellato, Colorno, Torrechiara, Petitot), i libretti di Giuseppe Verdi e numerosi testi illustrati sulla storia delle due città, sulle loro chiese e conventi, (in particolare sul Duomo, la Chiesa di Santa Maria della Steccata ed il Convento di San Paolo) e sui loro musei. Nonostante questa passione, l’ampiezza di vedute di Magnani emerge dalla presenza di
numerosi testi non solo sui centri storici italiani, come Verona, Genova, Bari, Firenze, Roma, Venezia – da notare anche la presenza importante dell’Italia artistica di Corrado Ricci – ma anche di volumi e guide su Spagna e Portogallo, Istanbul, Budapest, Egitto e Palestina, Francia, Messico, Argentina.
Questo sguardo aperto trova riscontro poi nei volumi di arte africana, dei Sumeri, dell’antico Egitto, degli Sciiti, così come in alcuni racconti di viaggiatori del ‘700 attraverso l’Europa, nei testi in lingua straniera, per arrivare a quelli che riportano racconti arabi, dei pellerossa, cinesi, dell’antico Giappone, egiziani o più semplicemente ne La mia africa di Blixen.
Una sezione importante della biblioteca è dedicata alla letteratura francese, a partire dall’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert. Tra gli scrittori più amati Proust, Stendhal, Hugo, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Gide, Camus, Flaubert, Yourcenar, Rousseau, Verne, Mallarmé, Apollinaire, Racine, Balzac, Molière, De Maupassant, Winckelmann. Ma sono presenti anche una storia della letteratura francese, alcune riviste, gli studi di Rivière, una grammatica francese, La chanson de Roland, il Piccolo principe in diverse edizioni e un Tristano e Isotta. Tra la letteratura russa incontriamo Gončarov, Tolstoj, Dostoevskij, Trotsky con la storia della rivoluzione russa,
raccolte di poesia russa, Gorkij, Čhecov, Puškin, Gogol’. Anche la letteratura tedesca è molto amata e tra gli scrittori figurano Kafka, Heine, Brecht, Rilke, Lessing, i poeti dello Sturm und Drang, Thomas Mann, Goethe, Schiller. Passando alla letteratura inglese, troviamo Shakespeare, Eliot, Auden, Wilde, Orwell, Stevenson, Hemingway, Lawrence, Joyce, Shelley, Byron, Melville, Conrad, Poe, Dickens, Virginia Woolf, Miller, Wodehouse, Faulkner, Emily Brönte, Coleridge, Douglas, Huxley, Whitman.
Data la sua passione per la musica, merita attenzione la presenza del volume incentrato sulla relazione tra pittura e musica dall’ ‘800 a oggi e quelli, più numerosi, sulla relazione tra letteratura e musica.
Magnani conserva una ricca collezione di vinili (tra i compositori più amati Bach, Beethoven, Brahms, Bruckner, Chopin, Debussy, Haydn, Mahler, Monteverdi, Mozart, Prokofiev, Schubert, Wagner) e dei libretti delle loro opere più famose.
Non mancano poi i suoi scritti come critico musicale. Magnani, oltre che appassionato, è anche un grande studioso di musica; questo aspetto si ritrova nelle numerose riviste musicali che raccoglie, negli scritti sulla musica nella preistoria e nelle antiche civiltà, così come in quelli su ritmo e armonia, sull’arte e gusto nella musica, sulla sociologia
della musica. Un ulteriore aspetto di interesse è la presenza di libretti con musica per messa e canti gregoriani, che possiamo collegare alla fondamentale sezione della biblioteca dedicata alla religione, dai testi più ortodossi (la Sacra Bibbia in diverse edizioni, italiane e latine, il Vangelo, un manuale di filotea, alcune Vita di Gesù, scritti di S. Agostino, Ignazio di Loyola, Caterina da Siena, S. Paolo, S. Francesco, S. Girolamo, una Vita di Giovanna d’Arco e scritti di Giovanni XXIII) a opere di Bruno e di Campanella, di Savonarola, il Corano, una storia della vita di Buddha. Non mancano poi i testi su filosofia della religione e del cristianesimo.
Questo ci porta ad un’altra sezione che è quella della filosofia, che tratta temi come la visione greca della vita, i Presocratici, i pensatori greci, le origini della dialettica, l’estetica con Croce e Assunto, poi testi di Eraclito, Pitagora, Platone, Aristotele, Plotino, Voltaire, Kierkegaard, Keyserling, Freud, Marcuse, Cassirer e De Ruggiero sulla filosofia moderna.
Un’altra relazione importante che emerge dalla collezione libraria è quella fra arte e letteratura, segnalata da presenze come Poesie illustrate, una interpretazione grafica dell’Orlando furioso. Sono presenti anche scritti letterari di artisti come le raccolte di poesie di Michelangelo, Leonardo, Soffici, Gauguin, Chagall, le Rime di Alberti, i disegni di Goethe e una interessante edizione del Vangelo illustrata con capolavori pittorici di tutti i tempi.
Interessato alla poesia, alla narrativa e al teatro, raccoglie riviste letterarie e volumi di storia della letteratura italiana, ma soprattutto i capolavori dei grandi autori come Dante, Petrarca, Boccaccio, Boiardo, Guicciardini, Ariosto, Machiavelli, Aretino, Tasso, Vico, Goldoni, Metastasio, Verga, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Fogazzaro, Pascoli, Svevo, Pirandello, D’Annunzio, Pavese, Saba, Quasimodo, Ungaretti, Gadda, Palazzeschi, Pasolini, Montale, Calvino, Moravia. Potremmo anche dire che Magnani era un appassionato della lingua italiana e dei suoi dialetti: è presente infatti l’Enciclopedia italiana Treccani da lui stesso scritta, una
Enciclopedia Hoepli, un vocabolario di lingua italiana, un dizionario dialettale napoletano, un Osservazioni sulla lingua toscana, un Vocabolario italiano parmigiano ed un dizionario dantesco.
Un’ultima nota va alle dediche che alcuni volumi custodiscono, che si rivelano importanti per scoprire la trama di amicizie e relazioni che Magnani intratteneva con personaggi di rilievo. Più affettuosi invece i messaggi scritti sulle pagine dei libri che scambiava con la madre.
Autore: Giulia Feroldi
Studentessa del corso di laurea magistrale in Arti Visive di Bologna..
Fin da piccola affascinata dai libri e dal loro profumo unico. Interessata al lato sociale di arte e teatro e alla sperimentazione di una loro possibile mescolanza.