È raro trovare acquerelli autografi di Cézanne. Egli arriva a questa tecnica durante gli ultimi anni della sua vita, quando prende progressivamente la distanza dai colori densi e scopre toni più leggeri.  

Il fatto che questo piatto di ciliegie sia presente nella collezione di Luigi Magnani, perciò, non è da sottovalutare. Cosa ci fanno queste opere qui, e come mai ad essersene interessato è stato proprio questo collezionista?

Le sue parole lo spiegano meglio:

“Il rapporto che amo con l’opera d’arte è quello che si riferisce esclusivamente alla forma. Un quadro pieno di contenuti, anche belle storie, non mi interessa affatto. Mi preme solo ciò che riguarda l’aspetto formale, se no resto indifferente”

La ricerca formale lo portò a collezionare Cézanne – con la consapevolezza di risarcire l’Italia dell’assenza in collezioni pubbliche delle opere più rivelatrici di uno dei padri del Novecento – in particolare gli acquerelli, così cerebrali; in essi l’artista ricrea il consistere delle cose, la struttura della forma, il senso plastico insito nella natura, superando l’aneddotica retinica impressionista.

L’artista voleva così che l’immagine della natura, di per sé fugace, potesse essere percepita “come eterna”, con un modo di comporre basato sulla frammentazione del tocco e su un distacco via-via sempre maggiore dal dato oggettivo, che gli consentì di intravedere l’esistenza di una nuova struttura spaziale, nella quale le cose si aprono, senza limiti, le une alle altre, e si “compenetrano” in una astrazione volumetrica. 

Il valore di queste opere è indubbio, come fa notare anche Giulio Carlo Argan. Negli acquerelli, sostiene Argan, si condensa tutta la complessissima filosofia pittorica di Cézanne divenendo però palpabile e trasparente.

Sono anche questi grandi misteri del gusto che fanno grandi i collezionisti che, come segugi, sentono il valore delle cose anche se non le conoscono da vicino. Ed è proprio il filo invisibile dell’interesse di Luigi Magnani che diventa ordito misterioso, magnetico, a sostegno della sua villa dei capolavori.

La Villa dei Capolavori è un podcast a cura di Altremuse.
Da un’idea di ⁠⁠⁠⁠kreativehouse