Lo spirito di Giacomo Balla torna a vivere in un progetto di video art che invade di luce coloratissima i social network.

“Ricostruitelo coi materiali della vostra epoca” così scriveva Giacomo Balla sotto un fiore di legno dipinto, sua creazione futurista. Un secolo dopo quelle parole, le coloratissime e luminosissime invenzioni di FuturBalla tornano in vita con una capsule collection di social-card in formato GIF ispirate ad uno dei più grandi geni italiani del 900.

Dall’Archeologia del Web alla Video art – Il GIF (Graphics Interchange Format) è il primo formato di immagini digitali in movimento e a colori introdotto nel 1987 da CompuServe per rimpiazzare il precedente formato RLE solo in bianco e nero. Il numero massimo di colori visualizzabili è 256. “GIF” spesso è pronunciato all’inglese con la g dura (ghif), ma la pronuncia definita dai suoi creatori nella documentazione ufficiale è con la g dolce (jif).

In occasione della mostra Giacomo Balla Astrattista Futurista la Fondazione Magnani-Rocca insieme allo studio creativo Kreativehouse lancia un interessante esperimento di reinterpretazione dell’arte di Balla sui nuovi media. Il pubblico è invitato a condividere le immagini animate che si muovono, brillando e cambiando colore per poi viaggiare su Facebook e Twitter per ricostruire quella “nuova sensibilità nell’arte espressione dei tempi futuri che saranno colorradioiridesplendoridealluminosissssssss-simiiiiii” e far tornare in vita attraverso nuovi materiali e forme il progetto di uno dei più grandi geni italiani del Novecento. Perché come diceva Balla “Anche i minimi tentativi futuristi possono essere il principio della nuova arte futura. E con questo, con una superstrafede indistruttibile, a rivederci tra qualche secolo!

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Il Colore oggi

Il formato GIF prevede l’utilizzo di un numero massimo di 256 colori essendo basato sull’uso della tavolozza (palette) VGA. Ogni colore all’interno della tavolozza è definito da una terna di valori (RGB: rosso, verde, blu) delle dimensioni di un byte (quindi di valore compreso tra 0 e 255) consentendo quindi di definire, per ogni colore, 256×256×256 sfumature, ovvero circa 16,8 milioni di colori distinti. La tavolozza, in questo caso, consta quindi di 256 colori, scelti tra i 16,8 milioni di colori distinti, i quali vengono appunto numerati da 0 a 255; ciò permette di rappresentare ogni singolo pixel con un solo byte che fa riferimento alla posizione del colore nella tavolozza. Al contrario, altri formati grafici, utilizzano una terna di valori RGB per ogni singolo pixel.

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Esiste una tecnica per simulare un numero maggiore di colori contemporanei (dithering), accostando pixel di colore diverso, simile alla retinatura della stampa in quadricromia. Tuttavia questo sistema tende a sgranare l’immagine e non sempre il risultato è migliore di un’immagine senza l’uso di questa tecnica. In linea generale, il dithering ha una resa migliore nella rappresenzazione di immagini fotografiche o con molte sfumature mentre è sconsigliato per immagini al tratto o clipart. L’uso di questa tecnica, inoltre, può diminuire sensibilmente la comprimibilità dell’immagine.

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Un singolo colore della tavolozza può essere, opzionalmente, definito come trasparente e quindi, in fase di visualizzazione, viene sostituito con il colore di sfondo o con l’immagine sottostante. Questa caratteristica differisce dal canale alfa in quanto non permette di rappresentare la semitrasparenza; il risultato è paragonabile all’effetto di chroma key.
Con questa opzione è possibile creare immagini non rettangolari.

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