Un Tirannosaurus Rex alla Villa dei Capolavori

I social network sono ormai ormai entrati a far parte della comunicazione ufficiale dei più importanti musei del mondo, dal Louvre al British Museum. In particolare Instagram ha rivoluzionato completamente il modo in cui il pubblico vive il rapporto con le opere d’arte che diventano oggetto di discussione, spunto creativo, nuova forma di condivisione.

Un Tirannosauro si aggira per la Villa dei Capolavori, si scatta un selfie con il biglietto d’ingresso davanti ad una grande ballerina di Gino Severini, poi insegue e si fa inseguire dai pavoni del Parco Romantico e infine si fa fare uno scatto davanti sullo sfondo del labirinto di bosso e del cielo azzurro di Mamiano. Alessandro Costa è la mano (o forse è meglio dire l’occhio) che si cela dietro l’account @osnuflaz ovvero T-Rex adventures. Il surreale dinosauro di plastica che non manca di visitare la Fondazione Magnani Rocca ad ogni nuova mostra.

Come sono cominciate le avventure del T-Rex? Le T-Rex Adventures sono iniziate su Instagram a gennaio 2011. Sembra un’eternità ormai ma dal punto di vista di un dinosauro, cinque anni sono meno di un battito di ciglia. La prima foto è stata un puro caso, il seguito invece è diventato pian piano un ‘progetto’ fotografico oltre che fonte di divertimento per il sottoscritto.

Instagram fa bene ai musei? Ovvero vedere le opere d’arte sui social fa passare la voglia di ammirarle davvero dal vivo? Instagram fa bene in generale secondo me e, di conseguenza anche ai musei. Qualsiasi cosa puó essere vista ormai su uno smartphone, un tablet o un computer ma la visione ‘live’ di un’opera d’arte – come di molto altro – non è comparabile alla sua replica su schermo.

Inoltre Instagram è un eccellente veicolo d’informazione e sfruttato a dovere puó diventare potentissimo per la promozione di molte attivitá, tra cui sicuramente l’arte e le iniziative dei musei. T-Rex ha visitato moltissimi musei ed esposizioni scoperti unicamente grazie a Instagram!

Come decidi i tuoi scatti? li progetti prima o il T-rex ha una sua personalità… T-Rex è decisamente immerso e consapevole della realtà del ventunesimo secolo, quindi gli scatti sono la testimonianza di ció che gli accade nei suoi frequenti viaggi (queste righe ad esempio sono scritte su un turbolento volo milano-madrid) e se qualche scatto in effetti è un po’ più ‘studiato’, la grande maggioranza son frutto dell’improvvisazione del momento.

Sappiamo che il T-Rex ha un rapporto molto particolare con i pavoni della Fondazione. Ce lo racconti? ‘Lol’, come di suol dire… Certo, i pavoni della Fondazione sono splendidi e siccome a T-Rex è stato spiegato che non è consentito divorarli, ogni volta che puó ne approfitta per un bel selfie in loro compagnia: e son sempre scatti di cui và fierissimo!

Qual è il tuo capolavoro della Fondazione Magnani Rocca preferito e quale invece il preferito dal T-Rex? Abbiamo visitato diverse volte la Fondazione, la collezione permanente è bellissima e T-Rex non si perde una temporanea. Tra le ultime è davvero difficile scegliere tra Balla e Severini… diciamo quindi che la più bella sarà la prossima! Peró, ripensandoci, T-Rex è innamorato del fantastico ‘fortepiano’ esposto nella villa. Il suo sogno: eseguire un concerto a 4 dita su quel magnifico strumento.

Tre parole che descrivono il tuo viaggio alla Villa dei Capolavori. Eleganza, serenità e conoscenza. La visita alla FMR è sempre un’esperienza piacevole e ricca di nuove scoperte… non solo artistiche!


 

Alessandro Costa, piemontese trapiantato in Emilia, cinquantaquattro anni, un lavoro in ambito ‘export’. Grande passione per musica, arte e fotografia, quest’ultima ormai praticata esclusivamente nella sua declinazione mobile. Tutti gli scatti di T-Rex Adv., sono stati realizzati con smartphone, senza l’aiuto di nessuno, senza copia-incolla o interventi Photoshop (contro cui Alessandro precisa di non aver nessun preconcetto, ma semplicemente non usa per i miei i suoi progetti IG). Altri account Instagram di Alessandro @igersjurassic @osnuflaz_toyz @osnuflaz_imi_5 @widolvan