Il Cavaliere di Bamberga

Gli arcani della scultura: l’Imperatore

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Il Cavaliere di Bamberga in una litografia del 1820 (Wikimedia Commons)

Le figure con cavallo e cavaliere di Marino sono in parte ispirate alla misteriosa statua del Cavaliere di Bamberga la cui identità non è mai stata svelata, ma che molto probabilmente ritrae l’imperatore Federico II di Svevia.

Gli artisti si sono sempre confrontati con l’iconografia equestre associandola all’eroicità e alla virtù; dal Cavaliere Rampin dell’arte greca arcaica, al Marco Aurelio del Campidoglio, al Luigi XIV del Bernini, gli esempi sono stati numerosi. Domare un cavallo equivale a controllare le pulsioni interiori. Il cavaliere di Bamberga è una statua equestre del XIII secolo situata nel coro della cattedrale della città bavarese visitata da Marino nel 1934. Il Cavaliere, per ammissione dello stesso Marino, lo impressionò per l’appartenenza ad un mondo lontano e fiabesco. Questa figura incarna perfettamente le virtù della cavalleria medievale tedesca e la sua identità è ad oggi un mistero: forse Costantino I, Corrado III di Svevia, Enrico II il Santo, sino alla più probabile attribuzione a Federico II di Svevia per somiglianze e date.

La sua costruzione classica e gli stessi gesti composti, se in un primo momento sono stati ripresi da Marino, saranno poi trasformati in stutture che aprono un dialogo col clima informale. Nascono i Miracoli, ma soprattutto i Gridi, dove la scomposizione delle forme ci fa dimenticare il modello eroico-virtuoso, per ricondurci a quell’energia pulsionale che esplode nelle forme, trasformando materia e significati per un nuovo sguardo vitalistico.

Gli Arcani della scultura,l’Arte di Manzù/Marino raccontata in 22 figure
I destini di Manzù e Marino si intrecciano, si rincorrono, a volte viaggiano paralleli, altre volte si toccano e proseguono dritti per la loro strada. Lo studio creativo Kreativehouse utilizza l’antico simbolismo dei Tarocchi per rileggere, assieme allo staff della Fondazione, la storia della Scultura e le straordinarie vite di Giacomo Manzù e Marino Marini. Nasce così il progetto di storytelling gli Arcani della scultura, un percorso di 22 carte, 22 immagini, 22 storie mai raccontate prima. Gli Arcani della scultura è realizzato in occasione della mostra Manzù/Marino. Gli ultimi moderni alla Fondazione Magnani Rocca.