dal 5 settembre al 1 dicembre 1996 — Albrecht Dürer acquisì le tecniche e la passione dell’arte grafica all’interno dell’ambiente familiare. Dal padre imparò ad usare gli utensili per la lavorazione del metallo, incluso il bulino, e quindicenne entrò nello studio del maestro Michael Wolgemut, artista molto conosciuto per la produzione di xilografie per libri.

Dürer aprì la strada all’introduzione della corporeità delle figure, attinta dalla cultura rinascimentale, e si pose in netto distacco rispetto ai suoi predecessori aprendo i contatti con la cultura del Rinascimento italiano ed influendo sullo sviluppo degli eventi artistici del nord Europa.

Per quanto riguarda l’incisione ricorse a quattro tecniche: la xilografia, l’incisione a bulino, la puntasecca e l’acquaforte, delle quali usò in prevalenza le prime due.
La xilografia, incisione ad intaglio su matrice lignea, era strettamente legata alla scrittura a stampa. Al tempo di Dürer fu la sola tecnica utilizzata per l’illustrazione di libri. Essa non poteva competere, per la precisione, con l’incisione a bulino, praticata in genere su lastra di rame, che consentiva di incidere linee più sottili e definire il disegno sulla lastra con maggiore precisione. L’artista si serviva di un bulino, una punta a sezione quadrangolare per produrre solchi di diversa profondità e della sezione a V.

Nella puntasecca le linee non venivano incise in profondità, quanto piuttosto “grattate” sulla superficie della lastra mediante uno strumento appuntito. Tale tecnica è molto veloce, ma producendo solchi meno profondi, permette un minor numero di stampe. Il Dürer sperimentò la puntasecca nel 1512, ma si cimentò con essa solo in rare occasioni. Per realizzare un’acquaforte, la lastra metallica veniva invece ricoperta da una composizione di cera, in tempi moderni da un’apposita vernice, sulla quale poteva essere tracciato un disegno che asportava la copertura lasciando scoperti sul metallo i tratti che compongono le immagini. Dürer lavorò prevalentemente su lastre di ferro e acciaio piuttosto che di bronzo. Le altre tecniche impiegate dal Dürer furono il disegno, l’acquerello, il guazzo, e il dipinto ad olio.