8 settembre – 17 novembre 1991

La collaborazione tra la Fondazione Magnani Rocca e la città di Faenza, iniziata con il prestito da parte della Fondazione di una preziosa raccolta di piatti invetriati di manifattura ispano-moresca del XVII secolo per la mostra delle “Mille e una notte”, prosegue in questa occasione con l’intento di perpetuare l’interesse vivissimo già manifestato dal professor Magnani per l’arte ceramica, sottolineando l’importanza del collezionismo nelle vicende della museografia italiana.

La mostra a Mamiano presenta – dall’8 settembre al 17 novembre 1991 – 62 dei 165 pezzi della raccolta che il medico fiorentino Angiolo Fanfani, cittadino onorario della città di Faenza, collezionista e conoscitore finissimo della maiolica italiana, lasciò alla sua morte, assieme a tutto il suo patrimonio, al Museo delle Ceramiche e che dal giugno 1990 fa parte integrante del percorso espositivo permanente del museo stesso.

Fu anche grazie al suo interessamento che nel 1985 un’altra fra le collezioni ceramiche più importanti d’Europa – quella dell’amico e concittadino Galeazzo Cora – pervenne in donazione al museo che così nel giro di pochi anni si è arricchito di risorse tali da riconfermarsi punto di riferimento internazionale fondamentale delle discipline e degli studi inerenti la ceramica.

Dapprima collezionista di monete e medaglie, dagli anni Cinquanta Angiolo Fanfani si dedicò esclusivamente alla maiolica del Quattro e Cinquecento proveniente dalle aree di produzione tipiche dell’epoca: Faenza, Venezia, Toscana, Marche, Umbria. Sul mercato antiquario europeo avvenne l’acquisto di alcuni pezzi più rari e più belli: la cosiddetta “Coppa Bergantini”, datata 1529, insigne monumento della ceramica faentina, il grande piatto di Deruta con figurazione di Cristo nell’orto dei Getsemani del genere “primo istoriato policromo”, la coppa col Giudizio di Paride della bottega di Nicola di Urbino, datata 1530,. Pezzi prestigiosi, tutti provenienti da collezioni storiche – Mannheim, Heugel, Pringsheim, Damiron, Imbert – smembrate e passate sul mercato internazionale.

Formata da boccali, “albarelli”, coppe e piatti di celebri manifatture quali Montelupo, Deruta, Castelli, Faenza, la raccolta Fanfani contiene rari esemplari di maestri pittori-maiolicari marchigiani, umbri, veneti, della grande corrente “istoriata” – il “raffaelismo” sulla maiolica – avviatasi già nel secondo decennio del Cinquecento.