Il ritratto della Marchesa de Seta

La sua vita è stata un capolavoro futurista: bellissima e affascinante, crebbe nella piena adesione della massima fascista del “vivere pericolosamente”.

Maria Elia De Seta Pignatelli meglio conosciuta come la Marchesa de Seta, muore tragicamente in un incidente stradale nel 1968. Definita da chi la incontrava “bellissima ed affascinante” la marchesa lasciò una traccia indelebile nelle vicende storiche e culturali del suo tempo. Amica personale di Marinetti e D’annunzio, promotrice di arti e cultura, la Marchesa tra le altre cose nel 1946 fondò il M.I.F. (Movimento italiano femminile), associazione che si prefiggeva di promuovere l’immagine della donna in Italia.

Gino Severini, La fillette au lapin, 1922, olio su tela
Gino Severini, Ritratto della marchesa Maria de Seta, 1937, olio su tela

La Fondazione Magnani Rocca nel corso della mostra SEVERINI. L’emozione e la regola espone il celebre ritratto, ritrovato dopo decenni di oblio. Un iconico dipinto che la ritrae con lo sguardo immobile e il braccio volitivo poggiato al fianco: in basso sulla sinistra due simboli mai svelati: un colombo e un pentacolo, forse di origine alchemica, forse un’allusione alla dea Venere.