dal 5 aprile al 28 giugno 1998 — I dipinti del Museo Civico di Barletta alla Fondazione Magnani Rocca. La Fondazione presenta una mostra dedicata al pittore Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 – Parigi 1884), in particolare, alle opere che la moglie Léontine donò alla Città di Barletta nel 1913, esposte dal 1991 al Museo Civico presso il Castello Svevo di Barletta dopo il restauro di questo straordinario complesso.

L‘esposizione vuole proporre all’attenzione dei visitatori un’ampia scelta di dipinti e buona parte degli studi dell’artista, individuati nell’ambito del lascito della vedova, composto di tutte le opere e gli scritti presenti nell’atellier al momento della morte improvvisa di De Nittis. A questo nucleo si aggiungono alcune opere di raccolte pubbliche e private: in particolare Il paravento giapponese della Pinacoteca provinciale di Bari, che insieme ad alcuni soggetti analoghi, ben evidenzia il “giapponesismo” di De Nittis, vale a dire il rapporto con la cultura orientale che, negli anni Sessanta dell’Ottocento, tanto aveva colpito il gruppo degli Impressionisti, e Intorno al paralume della Galleria Ricci Oddi di Piacenza, davvero significativo dell’abilità artista nel cogliere con grande intuito e freschezza le relazioni umane e quelle più superficialmente salottiere.

La raccolta, che presenta opere di straordinaria qualità, attraversa tutta la parabola artistica del pittore e documenta le varie tappe della sua articolata attività, i contatti in ambito italiano ed europeo, l’influenza dell’arte orientale, l’impatto con la cultura del “moderno”. La Fondazione Magnani Rocca intende, quindi, far conoscere al proprio pubblico e valorizzare questo eccezionale patrimonio e, in generale, l’opera di uno dei più affascinanti pittori dell’Ottocento italiano in un momento in cui questo periodo della produzione artistica italiana è oggetto, anche a livello internazionale, di attento studio e rivalutazione.

Giuseppe De Nittis è stato un pittore attivo nel cuore della pittura europea della sua epoca, tra Londra e Parigi, a contatto con le tendenze pittoriche più avanzate: è certamente interessante affiancare le sue opere all’importante nucleo della pittura impressionista – Monet, Renoir, Cézanne – della Fondazione Magnani Rocca.

La mostra, curata da Lucia Fornari Schianchi, Raffaele Montenegro e Simona Tosini Pizzetti, comprende circa 100 opere e viene suddivisa in tre sezioni.