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Marino Marini, I giocolieri, 1954

Buffi, irriverenti, abili, girovaghi, effimeri, incompresi, applauditi, dimenticati. Quale passione li esorta? Quanta tenacia li costringe ad allenarsi di continuo, a rischiare salti, acrobazie, lanci?

Nel corso del Novecento, acrobati e giocolieri diventano metafora della precarietà che sottende la condizione dell’artista e, più in generale, dell’uomo: nel 1905 Pablo Picasso dedica ai saltimbanchi una delle sue tele più grandi, Edgar Degas ferma ballerine sulle punte, Alexander Calder crea armonie instabili.

Marino Marini si accosta al mondo del circo alla fine degli anni Venti realizzando kouroi dall’equilibrio composto e statico. La crisi che sconvolge l’umanità intera durante il secondo conflitto mondiale, però, porta l’artista a una perdita di positività, che si traduce nella rinuncia ai canoni classici di bellezza ed eleganza. I bronzetti e i dipinti in mostra, datati agli anni Cinquanta, mostrano figure scarne, dalle espressioni contratte: corpi dai contorni incerti, in cerca di equilibrio, che a fatica sorreggono oggetti o persone. I circensi immortalati da Marini sono personaggi che invitano a riflettere su noi stessi. Giovani in cui identificarsi. Ragazzi che hanno paura a camminare a mezz’aria sul filo della vita, ma che conoscono le brezze dell’avventura e se ne accaparrano i rischi. I giocolieri non sono altro che un omaggio alla libertà. Alla forza e al coraggio di chi ce la mette tutta per essere un atleta, un artista. Un uomo, prima che un eroe.

 

[white_box]Gli Arcani della scultura,l’Arte di Manzù/Marino raccontata in 22 figure
I destini di Manzù e Marino si intrecciano, si rincorrono, a volte viaggiano paralleli, altre volte si toccano e proseguono dritti per la loro strada. Lo studio creativo Kreativehouse utilizza l’antico simbolismo dei Tarocchi per rileggere, assieme allo staff della Fondazione, la storia della Scultura e le straordinarie vite di Giacomo Manzù e Marino Marini. Nasce così il progetto di storytelling gli Arcani della scultura, un percorso di 22 carte, 22 immagini, 22 storie mai raccontate prima. Gli Arcani della scultura è realizzato in occasione della mostra Manzù/Marino. Gli ultimi moderni alla Fondazione Magnani Rocca.[/white_box]