C’è una sola donna a cui Giacomo Manzù è completamente devoto. Una figura carismatica che condizionerà la sua vita in modo irreversibile. La Papessa è Inge Schabel. Come l’artista stesso dichiara «L’incontro con Inge mi ha portato l’amore nella vita e nel lavoro».
La loro storia ha inizio a Salisburgo nel 1954 quando Inge, ballerina tedesca al lavoro come modella per il corso di scultura della Sommerakademie, incontra Giacomo Manzù. La freccia di Cupido permette loro di superare le diversità, tra cui la differenza d’età e il fatto che lo scultore non parlasse tedesco. Inge lo segue a Milano e diventa la musa delle opere della maturità; dalla loro convivenza nascono anche due figli: Giulia, nel 1962 e, due anni dopo, Mileto. Nel 1964 Manzù cerca un posto dove vivere con serenità insieme alla sua famiglia, e lo trova nella campagna romana, nei pressi di Ardea. «Verso il mare, la strada ci portava in un paese piccolo sulla collina di Ardea. Qualche volta ci fermavamo e attraversavamo a piedi il paese … su una rustica panchina, consumavamo un panino con la mortadella. Fu lì che Giacomo un giorno mi disse: “Inge, tra questa gente semplice, mi piacerebbe vivere. Chissà se sarà possibile trovare un terreno adatto a noi?”».
Il lieto fine si ha il 22 dicembre 1972, quando Giacomo sposa Inge in Campidoglio: l’eccezionale testimone delle loro nozze è Renato Guttuso. Lo scultore e la ballerina diventano così inseparabili, come dirà Manzù stesso: «Inge è stata la mia unica modella, una modella così importante che ho sentito la necessità di sposarla».
[white_box]Gli Arcani della scultura,l’Arte di Manzù/Marino raccontata in 22 figure
I destini di Manzù e Marino si intrecciano, si rincorrono, a volte viaggiano paralleli, altre volte si toccano e proseguono dritti per la loro strada. Lo studio creativo Kreativehouse utilizza l’antico simbolismo dei Tarocchi per rileggere, assieme allo staff della Fondazione, la storia della Scultura e le straordinarie vite di Giacomo Manzù e Marino Marini. Nasce così il progetto di storytelling gli Arcani della scultura, un percorso di 22 carte, 22 immagini, 22 storie mai raccontate prima. Gli Arcani della scultura è realizzato in occasione della mostra Manzù/Marino. Gli ultimi moderni alla Fondazione Magnani Rocca.[/white_box]