Alle origini del Lifestyle: la Belle Époque

Sensuale, flessuosa e conturbante, forma perfetta ad S, come un serpente incantato sotto le vesti fluide. Un vitino da vespa, un portamento fiero, il collo affusolato, la testa incoronata da un supremo cappello piumato. È questa la donna evocata ogni volta che pronunciamo la parola Belle Époque.

La fine dell’Ottocento porta con sé grandi innovazioni che migliorano la vita quotidiana come la luce elettrica, i velocipedi, le prime automobili, cabaret e café chantant, la moda nuova fatta di abiti che sottolineano e ridisegnano le forme della donna, gli arredi Liberty, e poi l’automobile, la radio e il cinema. Novità che vanno fatte conoscere al pubblico, vanno messe in luce e promosse, è così che nasce la nuova arte pubblicitaria che fa incontrare creatività e produzione industriale diffondendo i primi “brand”.

Leopoldo Metlicovitz – L’Ora, Palermo. 1909, Collezione Alessandro Bellenda Galleria L’Image, Alassio (SV)

Vestiti, luoghi di villeggiatura, cibi e bevande rappresentati sui cartelloni, celebrati anche all’interno di nuovi santuari commerciali come la Rinascente di Milano o i magazzini dei Fratelli Mele di Napoli, protagonisti di alcuni dei più bei manifesti di questo periodo. Non sono più solo oggetti di uso quotidiano ma diventano veri status symbol di un nascente stile di vita celebrato, per la prima volta, anche attraverso le riviste di moda: Scena Illustrata, Hermes Emporium, Novissima, Cronaca Bizantina, L’Italia Ride.

Un’epoca di grandi cambiamenti quindi, economici, urbani, culturali, di costume. Un’era scintillante di luci, pervasa di un’incredibile joie de vivre. La Belle Époque vede anche una straordinaria evoluzione delle tecniche fotografiche, litografiche e tipografiche che saranno fondamentali per il successo dei manifesti pubblicitari, grandi, colorati, splendenti. Nuove, magnetiche icone che tappezzano i muri delle città nell’age d’or del cartellonismo che ridisegna le strade d’Europa.

Leonetto Cappiello, Portofino Kulm, circa 1900
Marcello Dudovich, Héllera, 1909. Galleria L’Image, Alassio (SV)

Ufficialmente la moderna grafica pubblicitaria nasce in Francia e ha tra i suoi esponenti più illustri Toulouse Lautrec e Jules Chéret. In Italia, anche se con trent’anni di ritardo saranno Terzi, Villa, Metlicovitz, Beltrame, Umberto Brunelleschi, Dudovich.

Dame, dive, nobildonne, affascinanti e sfuggenti sono le protagoniste indiscusse di questo periodo incantato che va dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino alla Prima Guerra mondiale. Le donne della Belle Époque hanno nomi indimenticabili, sono Lina Cavalieri, la Bella Otero, Sarah Bernhardt, Marguerite Rejan, Loïe Fuller, Donna Franca Florio, la Marchesa Casati, simboli assoluti di eleganza, coperte di piume e perle, di pietre preziose e sete, onnipresenti nelle serate danzanti, a teatro, alle corse, al cabaret, nelle stazioni termali.

Francesco Nonni, Fonte Meo, 1910. Collezione Alessandro Bellenda Galleria L’Image, Alassio (SV)
Corriere Sera – Laskoff 1900. Collezione Alessandro Bellenda, Galleria L’IMAGE, Alassio (SV)
Leopoldo Metlicovitz, Alla Spezia, varo della regia nave Roma, 1907. Collezione Alessandro Bellenda, Galleria L’IMAGE, Alassio (SV)

 

Quella dedicata alla Belle Époque è solo una delle magnifiche sezioni della mostra Pubblicità! alla Villa dei Capolavori.