La regina di Spagna inaugura la mostra di Goya a Basilea

La Fondazione Magnani-Rocca è protagonista insieme ai più importanti musei del mondo

Si presenta come una delle più importanti mostre mai dedicate a Francisco Goya quella che dal 10 ottobre, inaugurata dalla regina Letizia di Spagna, viene dedicata al celeberrimo maestro spagnolo presso la Fondation Beyeler di Basilea.

Francisco Goya, La famiglia dell’infante don Luis, 1783-1784 olio su tela, cm 248 x 328, Fondazione Magnani-Rocca

I suoi capolavori preziosi ed enigmatici approdano in Svizzera dal Museo del Prado e dal Thyssen-Bornemisza di Madrid, dal Louvre di Parigi e dal Metropolitan di New York, dalla National Gallery di Londra, dagli Uffizi di Firenze, dal Minneapolis Institute of Art e dal Museum of Fine Arts di Houston, ma anche da collezioni nobiliari iberiche e internazionali generalmente restie a mandare i propri tesori in giro per il mondo.

Francisco Goya, Doña Marìa del Pilar Teresa Cayetana de Silva Álvarez de Toledo, XIII Duquesa de Alba, 1795. Fundación Casa de Alba, Palacio de Liria, Madrid

Anche la Fondazione Magnani-Rocca, in collaborazione con queste grandi istituzioni museali mondiali, è protagonista in quella che si annuncia come una mostra irripetibile: il grande dipinto di Goya, acquistato da Luigi Magnani del 1974, La famiglia dell’infante don Luis, 1783-1784, trova a Basilea degna cornice fra tanti altri capolavori del pittore. Dopo le esposizioni alla National Gallery di Londra, al Museo del Prado di Madrid, alla National Gallery di Washington, al Museum of Fine Arts di Boston, il quadro della Fondazione di Mamiano, raffigurante la famiglia e i servitori del fratello del re di Spagna, ancora una volta viene richiesto per un evento di eccellenza assoluta nel mondo.  

Tra gli ultimi grandi pittori di corte e primo pioniere dell’arte moderna, a Basilea Goya si racconta attraverso oltre 70 dipinti, 50 disegni e altrettante incisioni, linguaggio di cui fu interprete raffinato e originalissimo. Ci sono l’iconica Maja vestida e la celebre Duchessa d’Alba, testimonianza di come l’artista spagnolo abbia saputo trasformare anche il ritratto di rappresentanza in un’immagine ineffabile. E, per restare nel novero delle sue opere più note, la serie dei Caprichos, le incisioni caustiche e grottesche in cui il pittore mise alla berlina i vizi e le bassezze degli uomini del suo tempo, a partire dall’universalmente noto Il sonno della ragione genera mostri.

Francisco Goya, Il Sabato delle Streghe (El Aquelarre), 1797-98. Museo Lázaro Galdiano, Madrid 

Al di là dei titoli di grande risonanza, quello della Fondation Beyeler è un progetto complesso, un’esplorazione ad ampio raggio di un talento decisamente poliedrico: opere di ogni genere e chicche raramente esposte al pubblico sono pronte a indagarne ogni piega, per sorprendere anche i più eruditi conoscitori dell’artista. Gioie e dolori, sfarzi e tragedie, ambienti regali e popolari si riflettono nella varietà di generi e formati frequentati da Goya: dal ritratto alla fantasticheria introspettiva e stravagante, dalle scene di guerra alle immagini di vita quotidiana, dai quadri monumentali a dipinti di piccole dimensioni adatti ai gabinetti personali di raffinati collezionisti. Inoltre – cosa assolutamente insolita per il suo tempo – Goya dipinse, incise e disegnò anche solo per se stesso, senza un committente a dettare soggetto e iconografia dell’opera. 
La sua sensibilità singolare e in anticipo sui tempi, l’acutissima capacità di scandagliare l’animo umano, lo spirito incline all’allucinazione e alla malinconia come al sarcasmo, la spiccata tendenza – anche questa inedita – a indagare i territori dell’irrazionale come nessun altro non bastano a spiegare uno solo dei suoi quadri. Al cuore di ogni opera di Goya resta il grumo denso e oscuro di un mistero

Francisco Goya, Maja vestida, 1800-1808, olio su tela, 95 x 190 cm. Madrid, Museo del Prado

Lo si può scoprire da vicino a Basiliea ripercorrendo una carriera di oltre sessant’anni, che ha vissuto i turbamenti dell’arte europea dal Rococò al Romanticismo per approdare a qualcosa che esorbita dalle classificazioni libresche: tra santi e criminali, streghe e demoni, icone regali e immagini di morte, bellezze femminili, mercati, covi di banditi, corride, tribunali dell’inquisizione, la realtà e la fantasia si mescolano in un incubo o in un sogno, pronte a ispirarci ancora. 

La mostra Goya è visitabile presso la Fondation Beyeler di Basilea dal 10 ottobre 2021 fino al 23 gennaio 2022