
È senza dubbio lei l’Imperatrice del mondo di Marino: i due sono talmente in simbiosi che lui, affettuosamente, la ribattezza “Marina”. Marina è per il marito un solido punto di riferimento, una compagna di vita e di viaggi lungo l’Europa e l’America.
Mercedes Pedrazzini nasce a Locarno, nel Canton Ticino, il 24 marzo 1913. Si trasferisce a Milano per lavorare nel mondo della moda e, grazie al suo lavoro, ha modo di conoscere personaggi famosi dell’ambito dello sport e dell’arte. L’incontro con Marino nella primavera del 1938, però, è quello che le cambia la vita: i due si sposano pochi mesi dopo essersi conosciuti.
Poco dopo, grazie al gallerista Curt Valentin, Marino riscuote un grande successo oltreoceano: Marina racconta che «dopo quell’incontro la nostra vita cambiò. Avevamo da ben undici anni la Topolino: non potevamo permetterci di meglio, ma eravamo felici con quella macchina. Curt quando la vide si scandalizzò e ci anticipò una cifra elevata perché potessimo acquistarne una più adeguata alla nostra posizione»; i due, accompagnati dalla loro nuova Fiat 1100, si concedono lunghi soggiorni nella casa “La Germinaia” a Forte dei Marmi, progettata da Marina. Anche dopo la scomparsa di Marino avvenuta nel 1980, ha continuato a dedicare ogni energia al ricordo del suo amato, nel desiderio che la sua arte e il suo nome non fossero dimenticati.
[white_box]Gli Arcani della scultura,l’Arte di Manzù/Marino raccontata in 22 figure
I destini di Manzù e Marino si intrecciano, si rincorrono, a volte viaggiano paralleli, altre volte si toccano e proseguono dritti per la loro strada. Lo studio creativo Kreativehouse utilizza l’antico simbolismo dei Tarocchi per rileggere, assieme allo staff della Fondazione, la storia della Scultura e le straordinarie vite di Giacomo Manzù e Marino Marini. Nasce così il progetto di storytelling gli Arcani della scultura, un percorso di 22 carte, 22 immagini, 22 storie mai raccontate prima. Gli Arcani della scultura è realizzato in occasione della mostra Manzù/Marino. Gli ultimi moderni alla Fondazione Magnani Rocca.[/white_box]