Beat è un suono che si porta dentro una matrice ritmica e una anti-conformista. Un suono che evoca fenomeni molto americani: la pulsazione incontrollata del jazz e la letteratura controcorrente della generazione di Jack Kerouac e Allen Ginsberg.
Ma cosa è rimasto del periodo beat? Perché la mostra ITALIA POP è così ricca di musica e visioni? Che suono ha il NO di Mario Schifano?
Lo raccontano Sara “Bonnie-Bang!” e Giordano Bovi (Interstellar Mushroom Coalition), i dj beat che hanno contaminato con la loro musica l’evento beat della Villa dei Capolavori.
Che cos’ è il Beat?
SARA BONNIE BANG: “Vivere in un mondo che non c’è, chiudere i tuoi occhi e poi andar, vivere soltanto per giocar, e colorare un mondo nero che è vecchio, è troppo vecchio ormai per te…”. (cit. La ragazza 77 – Il beat cos’è)
GIORDANO BOVI: Una definizione che, come tutte le definizioni di un genere artistico, lascia il tempo che trova.
Cosa rimane oggi della cultura beat?
SARA BONNIE BANG: La cultura beat è spensieratezza, quella leggerezza di cui parlava anche Italo Calvino nelle Lezioni Americane. In pochi ci credono e se lo ricordano ancora.
GIORDANO BOVI: Purtroppo mi sembra sia rimasta solo estetica senza i contenuti di ribellione. Restano i bei vestiti, lo sdoganamento del sesso (svuotato dalla libertà e dal potenziale che portava con sé), le belle opere d’arte, la nostalgia dei vent’anni. Il resto è la mercificazione di una generazione che ci ha creduto e che, mi piace pensare, avrebbe potuto farcela. Non resta niente del movimento -interiore- che per quasi un decennio ha scatenato la stessa voglia di libertà in tutto il mondo.
Scegli una canzone per raccontare il beat italiano
SARA BONNIE BANG: Era un beatnik de Le Teste dure
GIORDANO BOVI: Proposta de I Giganti
Scegli un’opera della mostra e abbinale una canzone degli anni 60
SARA BONNIE BANG: L’opera è il “NO” di Mario Schifano. La canzone è No no no no dei The Sorrows.
GIORDANO BOVI: L’opera è “Da Botticelli” di Giosetta Fioroni. La immagino con “Interstellar overdrive” dei Pink Floyd.
Perché ITALIA POP va vista? quanto c’è di beat in questa mostra?
GIORDANO BOVI: In mostra c’è tutto un periodo (e un gruppo di artisti) che ha scardinato molte certezze e lo ha fatto in modo comprensibile per molte persone: pop inteso come popolare, della gente.
SARA BONNIE BANG: Non c’è niente di più beat del contrasto tra opere classiche e moderne accostate nell’allestimento… Come il quadro del reggipetto a due passi da Canova e dal Goya, a prima vista sembra anche lui antico, ma poi a ben guardare è un soggetto ultrapop!
Ci consigli una playlist di 3 brani poco conosciuti che meritano di essere scoperti?
SARA BONNIE BANG: Noi 3 – Distruggimi, Sonia e le sorelle – Lo faccio per amore, I Latins – Habibi twist.
GIORDANO BOVI: Le Stelle di Mario Schifano “Susan Song”, Mister Anima “ Non Voglio Pietà”, Franco Godi- Herbert Pagani “Metti un tigre nel doppio brodo”
Qual è l’opera più beat che hai visto nella collezione permanente?
SARA BONNIE BANG: La cosa più beat che c’è sono gli struzzi fuxia, i più ribelli di tutte le sale.
GIORDANO BOVI: Morandi (Giorgio che è molto più beat di Gianni!)
Schifano o Rotella?
SARA BONNIE BANG: Daje, Mimmo!
GIORDANO BOVI: come dj farei un mix… Rotella che “decollagia” Schifano. Si può?
Sara “BonnieBang” ha scoperto i ’60s attraverso la cultura mod. Appassionata taste-selecter di dischi nei più importanti party mod, raduni e Festival di settore d’Italia (Festival Beat, Psych-Out, Taun). Si è laureata in Storia dell’Arte all’Università degli studi di Torino con una tesi sull’estetica della fotografia. Sara è cantante e batterista del gruppo garage The Bombonyrics.
Giordano Bovi (progetto Interstellar Mushroom Coalition) scopre il suo primo vinile a otto anni: “Alive she cried”, un live dei Doors che si apre con Gloria dei Them e da lì è sempre stata sintonia con il periodo beat e la musica in generale. Le prime selezioni da “dj” alle feste delle medie, su cassetta, poi la trasformazione in “coalizione interstellare”. Giordano, grande appassionato di musica e cultura beat, ha curato la playlist che accompagna i visitatori attraverso le sale della mostra ITALIA POP.