Ugo Mulas, (Pozzolengo 1928 – Milano 1973 ) è considerato uno dei maestri della fotografia italiana, conosciuto sopratutto per i suoi ritratti di grandi artisti del Novecento.
Mulas si reca a New York nel 1964, dopo aver visto e documentato la strabiliante e scandalosa Biennale veneziana che aveva sancito, con la controversa assegnazione del Gran Premio della Pittura a Robert Rauschenberg, il definitivo primato dell’arte americana su quella europea, e la nuova centralità della Pop Art nel panorama artistico mondiale.

Su queste basi, con la coscienza che la scena newyorchese era il luogo imprescindibile non solo per un reportage fotografico, ma per la riflessione sui nuovi linguaggi che stavano rivoluzionando il mondo dell’arte e della cultura in generale, nella metropoli statunitense Mulas realizzerà, tra 1964 e 1965, alcune delle sue serie più strepitose (tra cui i ritratti di Duchamp e i lavori dedicati a Jasper Johns) e trarrà il materiale per il volume New York – Arte e Persone, destinato a diventare una pietra miliare della fotografia d’arte del Novecento.

La serie dedicata a Lichtenstein è sicuramente una delle più significative, perché riesce a trasformare l’artista stesso in parte della sua opera, in un gioco di ruoli affascinante, dal quale emerge anche uno dei caratteri principali dell’opera di Lichtenstein, il suo umorismo, la sua capacità di ironizzare non solo sull’arte altrui, ma anche su se stesso.
Un autentico lavoro a quattro mani, nel quale fotografo e pittore paiono quasi scambiarsi i ruoli, in un rapporto di reciproca fiducia che aiuta a comprendere meglio la poetica del pittore, sottolineando la natura interpretativa della fotografia di Mulas.