Avvolta in un vestito di tubi neri come futuristici cavi telefonici, danza sospesa tra piramidi di vetro e cemento “Lo stupore della notte spalancata sul mar ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te”. È Mina che canta per un indimenticabile Carosello Barilla.

Carosello viene trasmesso tutti i giorni dell’anno tranne il Venerdì santo e il 2 novembre per vent’anni, dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977. É un programma tv di soli dieci minuti, dalle 20.50 alle 21.00, sul primo canale nazionale. Si ferma solo in occasione di eventi veramente straordinari come la strage di Piazza Fontana, la morte di Papa Pio XII, l’ammaraggio dell’apollo 14, l’omicidio di Kennedy. Fellini, Pupi Avati, Luciano Emmer, Sergio Leone, Gillo Pontecorvo fanno i caroselli.

Carosello è molto più di una semplice pubblicità, è uno sketch comico, una canzone, un cortometraggio, un cartone animato seguito da un brevissimo spot di un marchio famoso.
I personaggi dei Caroselli da Papalla a Gringo, da Carmencita e Calimero al gigante della Nutella sono amatissimi dai bambini e i loro tormentoni diventano parte del linguaggio e dell’immaginario comune degli anni Sessanta.

Nel 1966 la Barilla chiede al regista Valerio Zurlini di girare una serie di Caroselli musicali che hanno come protagonista Mina, al culmine della sua carriera televisiva. Le locations sono molto diverse tra loro, tutte molto evocative e rappresentative di quegli anni: il Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur (Una casa in cima al mondo), il Piper Club (L’ultima occasione, riproposto nella sala video della mostra ITALIA POP), il tetto delle aviorimesse Alitalia a Fiumicino (Mai così), il cantiere della stazione di Napoli Centrale (Se telefonando). Sono veri videoclip che anticipano di più di vent’anni l’era di MTV.

We are a masterpiece 🎨🖼❤️🔝 #popart #telephone #inthemirror #sundaytime #love #magnaniroccafoundation #iloveparma

Una foto pubblicata da 🐎🐎🐎 (@francescarapa) in data:

Michelangelo Pistoletto, Telefono, 1970, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio
Michelangelo Pistoletto, Telefono, 1970, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio

Al 9 posto della HIT PARADE c’è “Se Telefonando” di Mina. Canzone del 1966 scritta da Maurizio Costanzo come sigla della trasmissione radiofonica Aria condizionata, può vantare un arrangiamento d’autore, firmato dal genio di Ennio Morricone che per comporre l’inciso sembra essersi ispirato al suono delle sirene della polizia di Marsiglia.

 


La Hit Parade di ITALIA POP

Quali canzoni sanno cogliere lo spirito degli anni del Boom? Una Classifica per raccontare la mostra Italia Pop con i suoi miti, le sue icone e le sue contraddizioni: le dive del Piper Club, la contestazione giovanile, il carosello, la lotta operaia, i beat e i musicarelli. Una scalata dal decimo posto alla prima posizione in un crescendo vorticoso che vede rincorrersi Mina e Giorgio Gaslini, Luigi Tenco e i Rolling Stones. Chi si guadagnerà la vetta della classifica?