29 settembre. L'Equipe 84 canta i giovani beat

Nel 1967 tutto lo stivale canta un ritornello che fa “Seduto in quel caffè io non pensavo a te. Pensavo al mondo che girava intorno a me”. La copertina del disco è una foto distorta e psichedelica, l’ha scattata Mario Schifano.

Il ‘67 è l’anno del primo trapianto di cuore al mondo, è l’anno della guerra dei sei giorni tra Israele e Egitto, Siria e Giordania. Lyndon B. Johnson è presidente degli USA e la Guerra in Vietnam è nel suo momento più sanguinoso. È l’anno di “Sergent Pepper” dei Beatles, un disco che cambierà per sempre la storia della musica. È anche l’anno di massimo successo dell’Equipe 84, il complesso più all’avanguardia d’Italia e non solo dal punto di vista musicale.

Sono loro infatti ad importare (nel vero senso della parola) lo stile beat nel nostro Paese. Lo fanno grazie ad una trovata originale, affittare una vecchia drogheria di Milano e trasformarla in una boutique che espone abiti e accessori alla moda provenienti direttamente da Londra. Al Bazar i giovani beat e underground milanesi trovano minigonne, spille e cinture, pantaloni a vita bassa che diventeranno i simboli di un’intera generazione.

Inoltre il gruppo di Vandelli e soci vive in una vera e propria casa comune, la celebre Palazzina Liberty. Da qui passerà il top della cultura alternativa di quegli anni da Jimi Hendrix a Keith Richards, da Alleng Ginsberg ai Living Theatre, persino Andy Warhol.

Gianni Bertini, Stilmec-Le-amiche, 1967, olio su tela emulsionata. Una delle opere di ITALIA POP, in mostra alla Fondazione Magnani Rocca

Al 10 posto la canzone 29 settembre dell’Equipe 84. Il testo, firmato da Mogol, racconta di un uomo seduto in un bar travolto dal sorriso di una donna che lo prende sotto braccio trasportandolo in un viaggio nella notte. Il giorno dopo l’uomo si sveglia nel letto mentre il Giornale Radio annuncia il nuovo giorno: è stato forse tutto un sogno?

 


La Hit Parade di ITALIA POP

Quali canzoni sanno cogliere lo spirito degli anni del Boom? Una Classifica per raccontare la mostra Italia Pop con i suoi miti, le sue icone e le sue contraddizioni: le dive del Piper Club, la contestazione giovanile, il carosello, la lotta operaia, i beat e i musicarelli. Una scalata dal decimo posto alla prima posizione in un crescendo vorticoso che vede rincorrersi Mina e Giorgio Gaslini, Luigi Tenco e i Rolling Stones. Chi si guadagnerà la vetta della classifica?