Rembrandt dal Petit Palais di Parigi

dal 15 marzo al 28 giugno 2009 — Per la sua ventesima “Ambasceria Internazionale” il parigino Petit Palais ha scelto la Fondazione Magnani Rocca.

Un suggello di assoluto prestigio che conferma e premia la politica di collaborazione con le grandi istituzioni museali mondiali che la Fondazione parmense ha intessuto in questi anni creando rapporti privilegiati con grandi musei come il Prado di Madrid, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery of Art di Washington, ma anche col Mart e altre primarie realtà del nostro Paese. Quello tributato dal Petit Palais è un ulteriore riconoscimento sia del lavoro culturale della Fondazione Magnani Rocca sia dell’importanza qualitativa del patrimonio di autentici capolavori che la Fondazione presenta al pubblico nei saloni della Villa che fu di Luigi Magnani. Da notare che, per importanza e numero di opere, quello offerto dal Petit Palais alla Magnani Rocca è l’insieme più consistente e significativo di opere mai prestato dal museo parigino all’Italia. Arrivano da Parigi cinquantacinque incisioni all’acquaforte di Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669), gemme del fondo Dutuit del Petit Palais, che raggiungono così il Faust del maestro olandese della collezione Magnani Rocca e documentano in modo completo la produzione dell’artista, che sbalordì già i contemporanei per la sua libertà rappresentativa e per l’approccio tecnico fuori dal comune.

L’incomparabile importanza di Rembrandt nella storia dell’arte, e in quella incisoria in particolare, si deve alla capacità con cui seppe combinare padronanza dei mezzi tecnici, inventiva, ricerca espressiva. E’ il trionfo del particolare, della tecnica, della sua prodigiosa cultura figurativa, con l’intensità emozionale e rivoluzionaria dei suoi famosi ritratti e autoritratti, la magia misteriosa e struggente delle sue scene bibliche, la sintesi modernissima dei suoi paesaggi. La scelta di presentare qui i capolavori incisori di Rembrandt non è affatto casuale. Vuole essere un omaggio alla passione che Luigi Magnani manifestò per l’arte incisoria. Una passione confermata dalle numerose incisioni presenti nelle raccolte permanenti della Fondazione. Si tratta di opere sceltissime che documentano il livello dei principali artisti che utilizzarono questa tecnica: oltre che dallo stesso Rembrandt, questi capolavori sono firmati da Schongauer, Dürer, Piranesi, Goya, fino a Morandi, forse il più grande incisore italiano del Novecento, che con Rembrandt avvertì affinità al punto da conservare cinque sue acqueforti nel proprio studio come sommo riferimento.

In occasione di questo “incontro con Rembrandt” è così possibile per i visitatori compiere un affascinante viaggio nella storia dell’incisione, dal XV° al XX° secolo, attraverso i momenti culminanti e i nomi fra i più celebri, raffrontando le tirature delle diverse epoche, individuandone la filigrana, confrontando gli stati, osservando i sorprendenti dettagli narrativi e tonali.

Per informazioni sul catalogo della mostra contatta il bookshop della Fondazione Magnani Rocca tel. 0521 848327 / 848148